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Magnetoterapia

magnetoterapia

Da qualche decennio, gli effetti antiflogistici e stimolanti per la riparazione tissutale che producono i campi magnetici sull’organismo umano consentono il raggiungimento di importanti risultati terapeutici. E' stato ampiamente dimostrato che essi possono interagire con i tessuti biologici, anche se i meccanismi di tale interazione non sono ancora completamente chiariti. Bersaglio dell’azione dei campi magnetici sono i materiali ferromagnetici (magnetosomi di FeS 04), i centri paramagnetici (metallo-proteine di trasporto, metallo-enzimi, citocromi, ossigeno molecolare) e le macromolecole diamagnetiche, coinvolte nello svolgimento di attività enzimatiche. Gli apparecchi di magnetoterapia generano campi prevalentemente magnetici statici o tempovariabili con frequenza bassa.

Le modificazioni biologiche indotte dai campi magnetici sulle membrane biologiche, sulle cellule e sui vasi determinano i seguenti effetti terapeutici:

  • Effetto antiflogistico ed antiedemigeno. La magnetoterapia svolgerebbe l’azione antiflogistica attraverso un processo di ripolarizzazione delle membrane cellulari. Alcuni autori sostengono che in seguito ad aggressioni meccaniche, fisiche o chimiche, le membrane cellulari si depolarizzino. Tale fenomeno determinerebbe una abnorme penetrazione del sodio all’interno delle cellule, ritenzione idrica ed evoluzione verso l’edema. La magnetoterapia arresterebbe tali fenomeni perchè è in grado di ripolarizzare le membrane biologiche e normalizzare l’azione della pompa Na/K. L’effetto antiflogistico è provocato da campi magnetici con intensità superiore a 50 Gauss
  • Effetto stimolante della riparazione tissutale. Alcune esperienze hanno dimostrato che la magnetoterapia è in grado di accelerare i processi di consolidazione delle fratture e di riparazione dei tessuti. L’effetto biostimolante della magnetoterapia sarebbe secondario all’aumentata attività metabolica cellulare e all’intensa neoformazione vascolare, che favorirebbe un maggior apporto di sostanze nutritizie. L’effetto biostimolante è influenzato dalla frequenza e dall’intensità del campo magnetico: in particolare è accelerata dai campi magnetici con frequenza di 50 Hz e intensità superiore a 50 Gauss

Terapia consigliata per:

Soprattutto patologie quali fratture, osteoporosi, artropatie, ritardi di consolidazione

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